domenica 20 agosto 2017

QAmarant "Maioliche"

Ultimamente mi sono dedicata all'ideazione di diverse linee di gioielli; determinate creazioni, a mio avviso, meritano infatti di essere classificate separatamente poiché accumunate da un tema di base, come la linea di gioielli dedicata all'Antico Egitto, o da un tipo di materiale pregiato e particolare, come in questo caso.
"QAmarant Maioliche", che come idea in realtà è nata molti mesi fa, ben prima di"Ancient Egypt", prende spunto da un elemento molto pregiato, la ceramica.



Questa linea di gioielli è caratterizzata da un design unico e ricercato che nasce dall'unione delle tecniche di saldatura, anticatura ed incisione chimica dei metalli non ferrosi, quali rame, bronzo, ottone e argento 925, e la ceramica siciliana di Caltagirone, mia città di origine, le cui maioliche mi hanno da sempre affascinata e ispirata. 




Dedico questa linea di gioielli proprio alle mie origini e a una terra tanto bella e selvaggia quanto, il più delle volte, mal sfruttata e devastata. 

La ceramica gioiello non è certamente una novità, soprattutto negli ultimi anni, per cui queste parole potrebbero sembrare presuntuose e fuori luogo; l'intento è semplicemente quello di creare una linea di gioielli che sia totalmente frutto della mia creatività e delle mie esperienze, senza nulla togliere a chi, prima di me, si è cimentato nella realizzazione di opere di enorme bellezza e valore, sfruttando il fascino di una ceramica meravigliosa e unica nel suo genere, che affonda le proprie radici storiche nei secoli e che ha acquisito i tratti salienti delle diverse culture che hanno caratterizzato e plasmato la Sicilia.

Io stessa questa estate ho riscoperto la storia e la ricchezza artistica di Caltagirone, facendo "la turista a casa mia"; la storia della ceramica comincia in tempi veramente remoti, come testimoniano, ad esempio, questi reperti trovati in un sarcofago monolitico del VI secolo a.C. custoditi nel Museo Civico al Carcere Borbonico.



Incredibile pensare che quasi tremila anni fa sono stati forgiati questi anelli in argento e realizzate queste meravigliose ceramiche, come il lekythos (5) o la statuetta raffigurante una donna seduta (10); da notare inoltre il meraviglioso alabastro in fajance.

Inutile dire quanto vasta sia la quantità di arte e cultura da scoprire e poter ammirare! Mi sono limitata a un assaggio rivolto anche ai gioielli, per ovvi motivi. Tuttavia in seguito vorrei approfondire il discorso sulla ceramica, in particolare quella di Caltagirone.

domenica 16 luglio 2017

Parure Khepri - Ancient Egypt

Avrei voluto scriverlo molto prima questo post, eppure il lavoro è stato talmente totalizzante che ho deciso di sistemare fotografie, presentare nuovi gioielli e curare meglio la pagina solo quando non avrei potuto più saldare e forgiare! Non sono ancora certa se questo sia un pro o un contro delle vacanze, ma volente o nolente prenderò una pausa anch'io.
In ogni caso, risale a poco più di un mese fa l'idea di lanciare una linea di gioielli a parte, caratterizzata da un tema e da uno stile in comune; l'ispirazione viene dal fascino, dai colori e dalla bellezza dell'Antico Egitto, del suo Pantheon, delle tradizioni, della sua cultura.

 

Ed è così che è nata questa linea, che ho voluto chiamare Ancient Egypt. In realtà già in passato ho realizzato alcuni pezzi ispirati a questo tema, ma l'idea di far nascere una linea a parte mi è venuta soltanto dopo aver realizzato gli orecchini Khepri.



Khepri è una divinità del pantheon dell'Antico Egitto che veniva rappresentato come uno scarabeo; Khepri è il sacro scarabeo, oggetto di venerazione già nei Testi delle Piramidi, anche se in questi non figura ancora come divinità a sé stante. Il sacerdozio di Heliopolis lo trasformò in divinità solare, e più precisamente nell’aspetto mattiniero dei sole: "Io sono Khepri ai mattino, Ra a mezzodì e Atum alla sera". 
Con questi orecchini ho voluto mettere in risalto non solo questa importante divinità egiziana, ma anche associarla a quella che più di tutte era la pietra amata e raffigurante l'antico Egitto: il lapislazzuli.




Nell'antico Egitto uno scarabeo scolpito di lapislazzuli era considerato lo scarabeo sacro, simbolo di rotazione del sole e di immortalità.

Di questa particolare linea di gioielli ho già realizzato diversi monili, ma sicuramente Khepri rappresenta il principio, l'ispirazione a voler ottenere qualcosa di diverso dal solito. E dopo gli orecchini ho deciso di ampliare la collezione realizzando anche il bracciale,  gli anelli e la collana.








E' così che questa collezione è diventata in assoluto il principio di una nuova linea, di una serie di gioielli pensati per parlare di qualcosa che amo, di una civiltà che ho sempre ammirato e di una passione che in fondo vorrei condividere con chi segue il mio lavoro.




Se vuoi ammirare tutte le collezioni della linea Ancient Egypt, guarda qui.

venerdì 23 giugno 2017

Soul Stones Bracelets

Un titolo un po' altisonante, ma semplicemente quello che meglio di tutti poteva descrivere questi bracciali chan luu.


E' cominciato tutto dal bracciale in angelite realizzato per il compleanno di una cara amica; non un semplice braccialetto. 



Volevo infatti che ogni particolare fosse pensato e dedicato a lei, dal tipo di pietra al colore, all'abbinamento con il laccio in cuoio, alle perline metalliche ed anche alla bellissima perla in metallo intarsiato scelta per la chiusura.

Da allora ho perfezionato lo spazio che ogni elemento doveva avere, decidendo di passare da due a tre giri. Perché, si sa, tre è il numero perfetto!
Ho cominciato ad abbinare con entusiasmo colori ed elementi, facendo particolare attenzione alla pietra scelta, e soprattutto ad intrecciare pazientemente, perché, di sicuro, più di ogni altra cosa, serve molta pazienza per tre giri di perline, cristalli e pietre!

Ogni pietra racchiude in sé un fascino particolare, un'energia; determina reazioni diverse, colpisce più o meno diversamente ognuno di noi non solo in base ai gusti personali, ma per delle affinità che affondano il loro essere nel nostro inconscio.
Da qui il nome, Soul Stones Bracelets; i bracciali con le pietre dell'anima.

Eccone una serie, tutta da indossare!

Turchese africano, mezzi-cristalli ed elementi in bronzo



Agata amber, mezzi-cristalli ed elementi in bronzo



Giada verde petrolio, mezzi-cristalli ed elementi in argento



Turchese, mezzi-cristalli ed elementi in rame



Lapislazzuli, mezzi-cristalli ed elementi in bronzo






mercoledì 14 giugno 2017

"Hathor's stone": un talismano di malachite.

Sebbene sia passato molto tempo da quando ho realizzato questo ciondolo, che ormai si trova insieme a molte altre mie creazioni in Corsica, non ho mai avuto il tempo di parlarne e di dargli la considerazione che merita.
Nonostante abbia già pubblicato numerose foto e post riguardanti altri ciondoli, il primo in cui mi sono cimentata ad onor del vero è stato proprio questo, il ciondolo di Hathor.


Inizialmente è stata a lungo un ciondolo e basta; solo successivamente ho scelto di aggiungere una semplice catena in rame battuto e una chiusura realizzata forgiando un filo di rame, il tutto per mantenere nel complesso una semplicità della collana che servisse a catalizzare l'attenzione unicamente sul ciondolo.
La pietra scelta è un cabochon di malachite, una bellissima pietra dai colori verdi e le tonalità bassissime, che fa parte della famiglia dei carbonati (per la precisione è un idrossido carbonato rameico); quale miglior metallo avrei potuto scegliere per incastonarla, quindi, se non il rame? 
Per impreziosire il tutto, infine, spiccano due gocce di argento 925, anche per smorzare la predominanza del rame in questa creazione.



Ed eccoci alla scelta del nome: "Hathor's stone", la Pietra di Hathor.

La malachite ha moltissime caratteristiche che la rendono una pietra adatta alla protezione dalle energie negative; in cristalloterapia questo minerale aiuta la creatività, favorisce lo sviluppo dell'intuito ed è collegato al cuore, sia da un punto di vista fisico che emotivo.
E' usata da sempre per fare gioielli e ornamenti, tanto che veniva sfruttata già nell'antico Egitto; la malachite serviva anticamente per creare talismani proprio perché da sempre è nota per le sue proprietà di protezione.
Ancora oggi si dice che, indossando una malachite, le entità negative rimangano lontane; dunque, se indossata, questa pietra dal sistema cristallino monoclino crea una sfera di protezione.

Il nome non è stato scelto a caso, in quanto la Malachite è collegata a un gran numero di leggende, soprattutto per il suo legame simbolico con le figure femminili nelle varie mitologie.
In Egitto veniva utilizzata per onorare la dea Hathor, in Europa Freya e in Grecia Afrodite.

Il riferimento a Hathor risulta molto forte. Hathor rappresenta infatti una delle incarnazioni più complete del femminino sacro o principio femminile per quanto riguarda il pantheon degli egizi.
Il suo nome significa "Casa di Horo", riferendosi probabilmente al mito secondo cui Horus, identificato come dio-falco celeste e dio Sole, al termine del proprio viaggio tra i cieli, la sera sarebbe rientrato nella bocca di Hathor per trascorrervi la notte, godere di un sonno ristoratore e riemergere nuovamente nella veste di sole mattutino.


La connessione tra la Dea egizia e l'astro diurno è chiaramente riscontrabile dalla simbologia della sua tipica rappresentazione che prevede sul capo uno splendente disco solare.
Questa connessione si riflette in cristalloterapia anche fra la pietra e i chakra.
Infatti, la malachite è una pietra a base di rame, dunque è collegata all'elemento fuoco: un fatto abbastanza raro nei minerali verdi. Stimola l'energia del chakra del plesso solare ed è proprio per questo che risulta collegata alla volontà e alla trasformazione.




La malachite è una pietra molto comune e si trova in varie parti del mondo. Spesso è rinvenuta con altri minerali, come l'azzurrite, il turchese e la crisocolla. Il suo nome sembra derivi dal greco "malache", ovvero malva, e quindi fa riferimento al colore delle foglie di questo rimedio naturale.
Anche il nome, dunque, suggerisce quella che è considerata la sua funzione predominante, la protezione, e che la rende "il talismano" per eccellenza.






giovedì 4 maggio 2017

Elven charm, fascino elfico

Nonostante fin dalla nascita di questo blog io abbia scritto i miei post in modo più che saltuario, ecco che dopo nemmeno un giorno mi ritrovo di nuovo qui.
Questo perché non potevo non scegliere il giorno del mio compleanno per parlare di un lavoro a cui tengo particolarmente e che ho realizzato per me sulla base di un disegno che ricorreva nella mia mente da anni, anche se, già qualche mese prima di cimentarmi su di essi, lo avevo in parte realizzato, creandone una versione in rame e argento. Sto parlando degli orecchini QAmarant, stavolta completamente in argento 925.
E se i primi orecchini QAmarant avevano un fascino quasi elfico, in questa nuova versione, meno compatta, più allungata e sinuosa e grazie alla totale fattura in argento 925, il richiamo a Lothlorien, alle sue decorazioni e agli usi e costumi degli elfi creati dalla mente di Tolkien, risulta predominante.
Erano nati come un regalo a me stessa, che avrei tenuto volentieri per me, sempre.
Alla fine però qualcun altro se n'é innamorato e a me ha fatto piacere così!
Stasera avrei voluto parlarne, ma preferisco che le immagini parlino da sole; e mentre le osservo, penso che, semplicemente, li amo.






mercoledì 3 maggio 2017

Orecchini "QAmarant"


Come ormai sta succedendo sempre più di frequente, dedicarmi a questo mio amato blog è diventato difficile, forse perché mi faccio assorbire quasi completamente da altro, tanto altro. Il lavoro a scuola, il lavoro a casa, tra martelli e metalli, e poi c'è da aggiornare la pagina Facebook, il profilo Instagram, la piattaforma dello shop, fare le foto alle creazioni, sistemarle al computer... ed ecco che viene meno forse quella che in realtà dovrebbe essere la parte più importante di tutto ciò.
E non mi riferisco solo al fatto di parlare qui, in questo mio piccolo spazio nell'universo del web, delle mie creazioni e di cosa rappresentino per me o di cosa vi sia stato alla base, l'idea da cui hanno preso forma, bensì del trovare il tempo di fermarsi e di soffermarsi sui propri lavori, avere il tempo di gustare quella crescente soddisfazione che, a lavoro finito, spesso ti prende, quella di aver creato qualcosa di bello e unico, godere della forma e dei colori di quel qualcosa che prima non c'era e che poi, dal proprio paziente ed appassionato lavoro, è semplicemente venuto al mondo.
Il tam tam quotidiano spesso impone di privarsi di queste piccole grandi coccole, eppure bisognerebbe sempre potersi fermare anche per esclamare semplicemente "Ce l'ho fatta!".

Forse è questo il motivo per cui oggi ho avuto voglia di parlare di una delle creazioni a cui tengo di più, nonostante sia di parecchi mesi fa (che poi, di questo passo, in ogni post sicuramente parlerò di creazioni che non hanno ricevuto il loro giusto momento di gloria); e alla vigilia del mio compleanno, mi regalo un momento tutto mio per parlare di qualcosa che mi ha dato molto.


Questi orecchini in rame rappresentano una delle mie più grandi conquiste; innanzitutto perché amo la loro forma e il design, dato che in realtà ho sempre sognato degli orecchini fatti così senza però trovare mai qualcosa che mi soddisfacesse pienamente, sia nei negozi sia provando, con altre tecniche e diverse competenze, in passato, a realizzarli da me.
Poi perché il gioco di forme e colori che si crea tra le due bellissime pietre incastonate, che adoro, la labradorite e l'onice nera, la spirale in rame saldata sul corpo dell'orecchino e le sfere decorative in argento 925 regalano a questi orecchini un aspetto semplice e ricercato al tempo stesso.


Quel cabochon in labradorite dai riflessi verdi, poi, da' quel tocco di "elfico" all'aspetto complessivo dell'orecchino che me lo ha fatto amare a tal punto da volergli dare il nome stesso del marchio, perché rispecchia totalmente quelli che sono i miei gusti e il mio modo di creare. Forse il color rame riporta subito l'attenzione dal mondo elfico di Lothlorien alla realtà, ma dato che i miei pensieri rimanevano comunque legati a quelle leggiadre ed eteree creature descritte da Tolkien, successivamente ho provato a realizzarne una versione in argento 925, con alcune modifiche, anche strutturali, che a breve vi mostrerò.


Un' ultima soddisfazione che questi orecchini mi hanno regalato è stata quella di essere i miei primissimi orecchini a perno, in cui, appunto, anziché montare la classica monachella, per quanto bella e decorata possa essere realizzata, ho saldato dei perni in argento 925.
Sinceramente credevo che avrei dovuto farne di strada prima di imparare a saldare i perni come si deve ed invece questa tecnica mi è riuscita subito e da allora tutti gli orecchini a perno che ho realizzato non mi hanno mai delusa.
Volevo che la labradorite si trovasse vicinissima a me, che il corpo dell'orecchino fosse un tutt'uno con il lobo dell'orecchio, senza la separazione data dalla monachella e senza altri fronzoli o decorazioni. Ne sarebbe risultato oltretutto un design più essenziale e raccolto ed effettivamente poi è stato proprio così.

Sembrerà strano, ma questi orecchini portano con sé tutta questa storia, che per me è stata una bella storia, ricca di soddisfazioni.





martedì 4 aprile 2017

Angelite, una pietra per tornare a creare

Ed eccomi qui, nel tentativo di tornare pian piano alla normalità, ammesso che possa servire, in fondo, a sentirmi bene in qualche modo. Sicuramente, al di là di tutto, creare mi ha sempre fatto bene, ha sempre portato con sé quella sensazione di serenità che a volte si è trasformata in euforia vera e propria; la verità però è che alla base bisogna davvero essere felici e a volte, per quanto vorremmo, per quanto lo desideriamo fortemente, esistono eventi più grandi di noi che ci privano anche della voglia di "fare".
Forse perché questo bracciale rappresenta il primo lavoro su cui mi cimento da settimane, forse perché rappresenta un timido tentativo di rinascita, forse perché i suoi colori e l'energia che trasmette dona un senso di pace e di quiete, forse perché in realtà un motivo preciso nemmeno c'è, mi trovo qui a parlare di quello che è nato per essere il regalo di compleanno per un cara amica e che in realtà è stato anche un po' pionieristico verso la riappropriazione della mia voglia di creare, della mia voglia di sentirmi meglio.


Si tratta di un bracciale realizzato con la tecnica del chan luu, con materiali e colori scelti non casualmente, ma con lo scopo preciso di creare un gioco di colori e di linee accattivante e semplice allo stesso tempo. 
I due giri di filo di cuoio vedono susseguirsi diversi elementi decorativi, a partire dalla chiusura finemente decorata in bronzo.


Oltre al giro di perline in bronzo e di mezzicristalli, l'elemento predominante è dato da questa bellissima pietra di un intenso colore celeste, l'Angelite.
Ho recentemente scoperto che questa pietra è ritenuta in qualche modo un amuleto per schermarsi dai brutti pensieri e dalle negatività, e non a caso questa sua proprietà mi ha attratta.





L’Angelite, o Anidride, è una pietra semi-preziosa appartenente alla classe dei solfati, estratta in Perù. Come suggerito dal suo stesso nome, è di aiuto nella ricerca di un legame spirituale tra noi ed entità collocate in un piano più etereo e trascendentale. Dona, così, una grande calma interiore, allevia stress emotivi, dona pace ed elimina visioni negative e distorte che spesso si manifestano nella nostra vita provocando paure inconsce, idee fisse o pensieri poco lucidi così da favorire una socializzazione più costruttiva e serena scoprendo una parte di noi più accogliente e compassionevole verso il prossimo. Le sue proprietà sul corpo quindi, rispecchiano quelle della mente, alleviando tutte le reazioni fisiche da stati di rabbia o emozioni forti come infiammazioni, allergie digestive e intestinali o gli stessi problemi emotivi.


L’Angelite coadiuva la funzionalità dei reni; viene usata per la crescita delle ossa e nella cura di malattie ad asse associate come artriti e osteoporosi, oltre che per favorire l’autoguarigione verso problematiche dovute a traumi. I Chakra abbinati all’Angelite sono il 2°, 5° e 6°. Per il 5° Chakra posto al centro della gola, aiuta quest’ultima ad eliminare le infiammazioni e gli eccessi energetici, conferendo energia positiva nella comunicazione con gli altri. Un effetto energizzante ma più rivitalizzante è dato dall’abbinazione al 6° Chakra, quello del Terzo Occhio mentre per quanto riguarda quello con il 2° Chakra, del Centro Pelvico, ha un’azione sbloccante sullo stesso. 







Post in evidenza

Elven charm, fascino elfico

Nonostante fin dalla nascita di questo blog io abbia scritto i miei post in modo più che saltuario, ecco che dopo nemmeno un giorno mi ritro...